La
dimostrazione di superiorità degli equipaggi esteri, lo
svizzero Franco Cattaneo, la pattuglia sammarinese guidata da
Sandro Broccoli e il friulano Giuliano Ruoso, è stata netta
ed incontestabile. La scarsa propensione dei nostri a
misurarsi su questo fondo è venuta fuori in modo netto e
incontestabile, ma si è accesa la speranza che il
moltiplicarsi di gare simili crei una scuola di terraioli
significativa.
Buone
prove sono venute da Luca Gulfi (un pilota che vanta un
passato nelle storiche a trazione posteriore) Adriano Zanatta
(cinque Mille laghi disputati servono), Gianlugi Cogo, che
mastica la terra di Maggiora fin da quando aveva le brache
corte e Bernardo Morgani, grande vecchio che attinge a piene
mani dalle bisacce della sua esperienza.
Se
la stava cavando egregiamente anche Zenigata, che non riusciva
a mettere il sale sulla coda a Ruoso, ma cominciava ad
avvicinare i suoi tempi. Insomma la stoffa dei nostri c’è,
va solo tagliata meglio.
Terra
rossocrociata
La
formula è semplice ed efficace.
Tre
passaggi sulla prova il sabato con vetture stradali a due
ruote motrici, e poi alla domenica via ai quattro passaggi
sulla prova. Si tengono i tre migliori tempi, così se si ha
un problema si può ripartire.
Si
parte con un’ora di ritardo a causa di alcuni mezzi di
soccorso che non giungono in tempo alle loro postazioni, ma
gli equipaggi ringraziano. Quell’ora in più permette alla
nebbia di diradarsi leggermente.
Tutti,
o quasi, pensano di sfruttare questo passaggio per
correggere le note prese il sabato con la vettura
stradale, e fare un passaggio veloce. Di opinione
contraria sono Franco Cattaneo e Rolli Uffer, che
staccano subito un tempo estremamente significativo
(13’26”9) con la loro Mitsubishi Lancer EVO V e
vincono la prova.
|
La
filosofia di Cattaneo è condivisa dal sammarinese Alex
Broccoli, navigato da Cristian Zonca, che stacca il secondo
tempo con la Renault Clio RS con appena 1”7 di distacco,
nonostante il portacolori della Rubicone Corse debba superare
in prova la Fiat Coupé di Roberto Grosso.
Anche
Filippo Pensotti, navigato da Gabriele Falzone, ci dà dentro
con la sua Subaru Impreza Sti, pagando 22”7.
Abituato
al fondo sterrato vola letteralmente il pordenonese Giuliano
Ruoso, navigato da Paola Maniago, con la piccola Opel Corsa
Gsi Gruppo A, staccato di 25” 8, mentre Gianluca Quaderno,
con Simone Gioia alle note, comincia benissimo la sua giornata
siglando il quinto tempo con la Renault Clio Williams della
Gima, seguito a ruota (3”8 dietro) da Alex Bocchio e
Raffaella Fontana con la Honda Integra Type R, una vettura
molto bassa che sembrerebbe più adatta alla pista che allo
sterrato di Prarolo.
Dietro
ai bassanesi Michele Piccolotto Massimo Perin, si classifica
il primo dei nostri dotati di quattro ruote motrici, ovvero
Mauro Patrucco (navigato da Gil Calleri) che prende confidenza
con la Mitsubishi Lancer EVO VI del Biella Motor Team. In un
fazzoletto di secondi ci sono anche Luca Gulfi e Max Migarone
(Mitsubishi Lancer EVO VI Meteco Corse) Adriano Zanatta e
Giorgio Volpatto (Mitsubishi Lancer EVO VI Gruppo A), cui
tocca l’onere di spazzare la strada agli avversari, quindi i
portacolori dello 011 Racing Walter Casa e Federico Bollato,
molto circospetti nel portare la loro Mitsubishi Lancer EVO VI
al termine della prova. Fra Bocchio e Casa il divario è di
appena 13”2, a dimostrazione di come tutti abbiano cercato
di apprendere nel miglior modo possibile il percorso.
Non
è della stessa idea Gianluigi Cogo, con Omar Pedrazzoli sul
sedile di destra, che fa volare la piccola Peugeot 106 Gruppo
N, ma si sa, lui è abituato allo sterrato di Maggiora (anche
se ha solo quattro gare sulle spalle) e dimostra un’ottima
confidenza con la scivolosa situazione.
Il
pesante distacco pagato da Lorenzo Faricciotti e Simona
Savastano, Subaru Impreza Sti Gruppo N, è dovuto ad
un’avaria ai freni che smettono di funzionare dopo appena
quattro km di speciale.
Peggio
va all’esordiente su terra Giorgio Gaida, che arriva lungo e
finisce in una risaia. Per toglierlo dalla scomoda posizione
deve intervenire un fuoristrada dell’organizzazione e paga
ben 26’ di ritardo. Nulla di grave per l’equipaggio della
Novara Corse, che potrebbe scartare questo passaggio, se non
che nel trasferimento che li porta all’assistenza di
Vercelli non incappassero in un autovelox che li costringe al
ritiro.
Problemi
anche per Silvano Valsesia che spancia duramente con la sua
Clio e rompe il differenziale. Per lui chiusura della prova al
rallentatore e ritiro all’assistenza.
Si
ritorna allo start di Prarolo ed è ora di fare sul serio.
Infatti
Cattaneo abbassa il suo tempo di 50” (12’37”2) e
vince la prova, ma gli avversari ora sono più vicini. Gulfi
è a 15”6, Zanatta a 19”, Faricciotti a 25”, i
sammarinesi Stefano Guerra e Giusy Angeli a 26”. Quindi
Broccoli, che tocca leggermente la Coupé di Grosso per
chiedere strada a 29”4, seguono Patrucco, che non trova il
feeling con le gomme, il solito Ruoso, un maggiormente
determinato Walter Casa, il solito Cogo e Zenigata, navigato
da Paolo Vercelli, che all’assistenza più che controllare
la sua Opel Corsa Gruppo A, è andato a chiedere lumi al
friulano Ruoso su come si guida sulla terra.
La
giornata volge al peggio per Gianluca Quaderno, che manca un
aggancio a tre km da fine prova e vola fuori, riesce però a
ripartire con la marmitta schiacciata e il motore che non
tiene il minimo.
Volano
fuori le Subaru di Filippo Pensotti e Michele Piccolotto e
restano impantanate finendo fuori tempo massimo. Si ferma
anche Alex Bocchio con la capricciosa Honda Integra che si
spegne in prova quando manca poco alla fine (ma che
numeri vederlo passare).
C’è
un primo abbozzo di classifica, ma molti concorrenti confidano
di scartare il primo passaggio. Conduce Cattaneo, seguito da
Gulfi a 15”6, Zanatta a 19”2, Faricciotti a 25”7, Guerra
a 26”5, poi Broccoli, miglior 2RM, a 29”4, Patrucco a
32”, Ruoso a 52”6, Casa a 1’10”9, che deve guardarsi
dallo scatenato Cogo che chiude i top ten.
Incollato
a Cogo (appena 8/10) Zenigata seguito dai sammarinesi della
Novara Corse Denis Stefanelli e Leonardo Sansovino, quindi
Gianluca Quaderno, che deve tenere buono il tempo della prima
prova.
Cattaneo
attacca ancora nel terzo passaggio (12’27”4)
e rifila 11”4 a Zanatta e 19”9 a Faricciotti,
quindi Gulfi a 20”9 Guerra, Broccoli (che ora ha
strada libera) Ruoso, che ha in scia Zenigata, ormai
entrato in pieno nella sua parte, gli ever green
Bernardo Morgani Carlo Michela e Peugeot 405 MI 16,
che dominano la classe A7, ma soprattutto danno
spettacolo, Cogo poi Casa e Stefanelli che impattano
lo stesso tempo al decimo di secondo. |
Si
ferma con il motore ko Patrucco, mentre Quaderno buca e si fa
14 dei 17 km della speciale sul cerchio, perdendo 2’48” da
Cattaneo.
Manca
una sola prova al termine e la situazione sembra ben
delineata.
Cattaneo
conduce con 30”6 su Zanatta, che ha 5”9 su Gulfi,
inseguito a 9”1 da Faricciotti che ha 5”5 su Guerra.
Broccoli
è quinto, primo delle 2RM e non è insidiato dal sesto, Ruoso,
sesto con un distacco di 47”9 dal sammarinese. Zenigata è
settimo con 15” su Casa, che ha in scia, ad appena 1”1
Cogo.
Cattaneo
si rilassa e non migliora le sue prestazioni (12’33”5).
Gulfi
invece tira fuori gli artigli e stacca il miglior
tempo di speciale con 12’28”9. Se il fatto non
tocca Cattaneo, che ormai è proiettato verso la
vittoria, il volo di Gulfinen-Migaronen strappa la
seconda piazza nell’assoluta a Zanatta-Volpatto, che
segnano il terzo tempo staccati di 10”.
|
“Ho
fatto lo stesso tempo di prima, ma Gulfi si è migliorato di
ben 20” nonostante il fondo stradale sia decisamente
peggiorato” commenta scuotendo la testa il finlandese di
Castagneto Po.
Quarto
tempo per Guerra, seguito da Broccoli e Walter casa, che si
scrolla di dosso Cogo (autore del nono tempo in speciale,
prestazione pur ragguardevole). Nei top ten della speciale
Ruoso, Quaderno che almeno a tempo dimostra le sue
prestazioni. Cogo appunto e Stefanelli.
Non
entra in prova Lorenzo Faricciotti con il motore fumante già
nel passaggio precedente, né Zenigata appiedato dal motore.
Franco
Cattaneo e Rolli Uffer vanno a lustrare la loro Mitsubishi in
parco assistenza finale, prima di tornare davanti a
Sant’Andrea per il bagno di folla e di spumante finale.
Gulfi
sprizza di gioia da tutti i pori, mentre Zanatta è
soddisfatto di essere almeno a podio ed aver concluso la gara
senza problemi.
Si
conclude una splendida gara con le premiazioni in pedana,
fiumi di spumante che lavano non solo piloti e macchine, ma
anche meccanici, spettatori e autorità presenti.
E
l’appuntamento è per il 25 ottobre 2003.
La
scommessa è vinta. Ora è più facile puntare sulla Ronde del
Riso anche per i concorrenti.
A8
Tutto facile per Zanatta
Vittoria
di classe facile facile per Adriano Zanatta e Giorgio
Volpatto che non hanno alcun problema a regolare i
loro unici avversari, Ivo Dagnes e Andrea Canepa,
Mitsubishi Lancer EVO VI, portata in Gruppo A dopo le
verifiche.
|
Ma
l’obiettivo dell’equipaggio della New Driver’s Team non
è certamente la classe, ma l’assoluta.
Fin
dalla prima prova però è chiaro che l’allenamento e la
confidenza di Cattaneo sulla terra gli dà quella marcia in più.
Zanatta e Volpatto, senza rinunciare alla loro spettacolare
guida, effettuano un primo passaggio (immerso nella nebbia)
cauto e prudente, per poi aumentare il ritmo nel secondo
passaggio dove compiono due piccoli errorini che li costringe
a ripartire da fermi e costano una ventina di secondi, giusto
il tempo che li separa da Cattaneo.
Nel
terzo passaggio badano a limitare i danni e perdono forse la
concentrazione nell’ultimo, consentendo a Gulfi una rimonta
che era nell’aria.
Comunque
aver concluso senza un graffio un rally così difficile è già
un successo.
“Mi
ero detto ‘appena fanno una gara su terra ci vado’
ed eccomi qua”.
Semplice
semplice si presenta così Ivo Dagnes, affiancato da
Andrea Canepa, con la Mitsubishi Lancer EVO VI della
Biella Corse.
Fermo
dall’inizio della scorsa stagione (aveva disputato
il Riso e gli Orsi a marzo) Dagnes non insegue la
classifica, fa apprendistato sullo sterrato che mai
aveva visto e toglie palate di secondi ad ogni
passaggio, fino a chiudere in 16a posizione assoluta.
|
Si
deve correre di più.
N4
Tornado svizzero, ciclone Gulfi
Veramente
nulla da fare contro Franco Cattaneo e Rolli Uffer che
uccidono la concorrenza fin dal primo passaggio. Il distacco
inflitto agli avversari è più pesante in termini psicologici
che numerici, in quanto tutti i pretendenti alla vittoria
hanno progressivamente migliorato, scartando proprio la prima
prova.
Ma
la determinazione e la velocità dell’equipaggio marchiato
Chicco d’Oro ha fatto capire che non ce n’era per nessuno,
anche se dopo ogni prova Cattaneo ripete che la gara, grazie
alla formula degli scarti è tutta aperta.
Per
Cattaneo solo un paio di brividi.
“Ho
sbagliato due volte la stessa curva, nel primo e nel
terzo passaggio. Ma se a inizio mattinata ero da
scusare, perché non si vedeva nulla, nel pomeriggio
sono arrivato troppo lungo rischiando grosso. Mi
|
sono
attaccato ai freni, poi a tre metri dalla curva li ho mollati
e fatto girare la macchina. Per fortuna è andata bene.”
Grandissimo
risultato per Luca Gulfi e Max Migarone, che hanno
conquistato la seconda piazza con la Mitsubishi Lancer
EVO VI della Meteco Corse.
Per
l’equipaggio torinese una sola prima prova in
sordina, quando hanno dovuto prendere le misure con la
Mitsu, mai guidata prima, e con la terra, mai
calpestata.
|
A
Gulfi è sicuramente servito il suo passato di rallista nelle
storiche, quando gareggiava con una Fiat 124 Sport Coupé, che
aveva pochi cavalli (in confronto alla Mitsu) e zero assetto,
dovendo continuamente correggere in controsterzo.
Così
ha attaccato fin dalla seconda prova (dove ha segnato il
secondo tempo nell’assoluta), navigando costantemente a
podio. La sua terza speciale ha indotto in inganno gli
avversari.
“Anche
se ho tolto 5”al passaggio precedente non sono soddisfatto
perché sono stato poco performante, compiendo qualche
errorino nel medio veloce”.
Nel
quarto passaggio, con il fondo stradale molto compromesso ha
effettuato un vero capolavoro, vincendo la prova e soprattutto
scavalcando Zanatta nell’assoluta.
Se
si fosse ripartiti da zero Cattaneo avrebbe avuto un
avversario da cui guardarsi.
Terzi
di classe i sammarinesi Stefano Guerra e Giusy Angeli,
circospetti nella prima, ben performanti nelle altre prove, e
sempre a ridosso del podio di classe, che hanno fatto loro con
il ritiro di Lorenzo Faricciotti, migliorando il loro grado di
conoscenza con la Mitsubishi km dopo km.
Per
la prima volta nei top ten dell’assoluta Walter Casa
e Federico Bollato, hanno inaugurato nel migliore dei
modi lo 011 Racing, anche se vivono subito un brivido
il sabato sera, quando fanno i 5 km della passerella
cittadina con la gomma posteriore sinistra a terra. Ma
in quel momento il cronometro non conta.
|
Con
un inizio da scuola elementare (prima volta sulla terra, prima
volta sulla Mitsu dopo 21 anni di gare), l’equipaggio di
Settimo Torinese teme di essere travolto dagli avversari, poi
nella seconda fa tutto per bene e abbassa il tempo di 27”.
Nella terza la troppa confidenza li porta a scegliere
traiettorie, meno pulite e performanti, peggiorando la loro
prestazione di un secondo, ma alle fine (anche perché hanno
sul collo il fiato di Cogo) staccano un sesto tempo
nell’assoluta, che vale loro il quarto di classe ed il
settimo nell’assoluta. Niente male.
Grandissima
prova di Gianni De Margaritis e Gianluca Reami, che
concludono 11i assoluti, e quinti di classe. Per loro
è una classe iniqua in quanto sono a bordo di una
Seat Ibiza TDI, che paga pesantemente il fatto di
avere il turbo.
|
Nella
prima compiono un’uscita di una decina di metri in una
risaia, ma fortunatamente per loro, riescono a togliersi dal
pantano e possono riprendere baldanzosi, poi cominciano a
macinare strada, migliorando costantemente le loro
prestazioni.
Sesta
piazza per Ciro Steffen e Giammaria Santini, Mitsubishi Lancer
EVO V, alla prima esperienza sulla terra e con la Mitsu. La
prima prova è da scuola guida (34° tempo assoluto), ma
andando pianissimo capiscono perfettamente dove mettere le
ruote. Infatti nella seconda tolgono oltre 1’30” e si
inseriscono in posizioni di classifica più consone al mezzo.
Altri 30” volano via nella terza, mentre nell’ultima
peggiora un po’ a causa del fondo stradale compromesso. Ma
l’obbiettivo di imparare a governare i 300 CV della Mitsu su
terra è pienamente raggiunto.
Piuttosto
corposo l’elenco dei ritirati.
Lorenzo
Faricciotti e Simona Savastano hanno cotto il motore
della loro Subaru Impreza Sti nel corso della terza
speciale che sono ancora riusciti a concludere
(ottenendo il terzo tempo assoluto), poi si sono
dovuti fermare. Per loro c’era già stato un
problema ai freni nella prima speciale.
|
Fuori
per lo stesso problema anche Mauro Patrucco, che è
all’esordio sulla terra con la Mitsubishi Lancer EVO
VI. Inizialmente paga problemi di inesperienza e
scelte non perfette di gomme, quando sarebbe ora di
venire al buono il motore lo ferma. A metà gara è 7°
assoluto.
|
Finiscono
invece fuoristrada nel corso della seconda speciale, senza
riuscire a districarsi dalle risaie con le loro Subaru Impreza
Sti, Filippo Pensotti e Michele Piccolotto.
A7
Peugeot vecchia fa buon brodo
Grandissima
prestazione della vecchia Peugeot 405 MI 16 di
Bernardo Morgani e Carlo Michela, che vincono la
classe e ottengono la 10a posizione assoluta (terzi di
Gruppo A).
I
due portacolori del Biella Motor Team pensavano di
essere competitivi fin dal via.
|
“Questa
405 MI 16 può ancora fare molto” dicono i due sabato sera,
ricordando i risultati ottenuti da tal Andrea Aghini con la
vettura.
Sulla
prima prova speciale Morgani-Michela ottengono solo il 20°
tempo a causa della rottura dell’interfono e del bisogno di
mettere a punto le note. Pazienza, tanto si scarta.
Il
miglior tempo di classe lo ottiene Marco Buffo,
affiancato da Anna Carezana, che mette e frutto le sue
esperienze su ghiaccio, e va come un razzo nonostante
un assetto impennato della sua Peugeot 205 GTI.
“Me
lo ha consigliato Zanatta, sicuramente va meglio così”
asserisce il pilota della New Driver’s a chi gli
chiede spiegazioni.
|
Terzo
tempo per Pier Mario Cornaglia (che dimentica tutti i dolori
alla spalla appena mette il casco in testa), affiancato da
Leopoldo Pesce con la Fiat Coupé che ha problemi di assetto.
“Non
riusciamo a regolare gli ammortizzatori e balla davanti”
commenta Cornaglia.
Segue
Alex Vittalini, in gara con la Fiat Stilo Trofeo per
accumulare esperienza, quindi Paolo Raviglione, navigato da
Vittorio Gremmo, che ha iscritto in A la sua Renault Clio
Williams Gruppo N.
Fabio
Giagoni, navigato da Andrea Segir, ha problemi ai freni alla
sua Peugeot 205 GTI e rischia di finire fuori una paio di
volte.
Nella
seconda prova è ancora Morgani a segnare il miglior tempo,
migliorandosi al punto da staccare il 13° tempo assoluto
abbassando di 1’31”3.
Giagoni
stacca il secondo tempo (18° assoluto) che dà
spettacolo abbassando nel contempo di 1’26”7,
recuperando la seconda piazza di classe. Quindi
Cornaglia che toglie 22”, che fa meglio di appena
1/10 di Marco Buffo che toglie solo 23”. Seguono
Vittalini e Raviglione che rompe la leva del cambio
della sua Clio a metà speciale e peggiora di quasi un
minuto.
|
Morgani
entra nei top ten togliendo altri 18”, quindi Giagoni, che
fa delle staccate da brivido rischiando di finire in un fosso
ogni volta, che precede Buffo che abbassa di 25” anche se la
sua 205 GTI si spegne.
“Nei
saltellamenti non riesco ad inserire con precisione le marce.
Invece di fare un seconda terza sono passato in quinta e lei
si è spenta.”
Subito
dietro ancora Cornaglia, poi Raviglione:
“Con
il cambio a posto ho tolto 2’10” e, cosa molto
importante, mi sto divertendo.”
|
Nell’ultima
è ancora Morgani a staccare il miglior tempo ed a conquistare
il successo di classe:
“Aghini
sarebbe andato più forte di me. Comunque ringrazio i
meccanici e Carlo Michela, il mio navigatore, che mi ha messo
a disposizione una vettura divertentissima. Sono all’esordio
sulla terra, e mi sono divertito moltissimo.”
Cornaglia
stacca il secondo tempo di classe, grazie anche al
fatto che cambia gli ammortizzatori, migliorandosi di
13” pur nel peggioramento della strada. Con questo
risultato scavalca Giagoni e Buffo ed ottiene la
seconda piazza.
|
Alle
sue spalle si classifica Fabio Giagoni, che segna il peggior
tempo di classe per un problema ad un cavo della candela
tranciato che fa viaggiare la sua 205 a tre cilindri.
“Nonostante
tutti i problemi mi sono divertito moltissimo. La prova di
Prarolo è veramente tosta. Sono sempre arrivato al fondo
sudato e con i crampi tanto è impegnativa.”
Marco
Buffo non approfitta dei guai di Giagoni in quanto la sua 205
saltella come un grillo.
“Nell’ultima
prova non aveva senso prendere rischi. Sono andato tranquillo,
Cornaglia e Giagoni sono andati più forte” è la filosofica
risposta del pilota della New Driver’s Team.
Segue
Alex Vittalini:
“Essere
all’arrivo è molto importante. Non abbiamo preso
rischi, ma accumulato molta esperienza in vista di una
prossima partecipazione al Trofeo Stilo 2003.”
|
Chiude
la classifica Paolo Raviglione:
“Ho
lottato contro la sfortuna, oltre al problema al leveraggio
del cambio nella seconda speciale. Sono partito con un assetto
non corretto, poi nella terza ho avuto problemi alla pompa
benzina. Comunque la gara è bella ed essere sul palco arrivi
è una buona cosa.”
N3 Broccoli da
assoluto
Alessandro
Broccoli e Cristian Zonca, Renault Clio RS, hanno
subito spaventato la concorrenza sulla prima speciale
staccando il secondo tempo assoluto, ad appena 1”7
dalla Mitsu di Cattaneo. Broccoli, esperto sammarinese
di fondi sterrati, ha attaccato subito riservandosi di
scegliere quale prova scartare alla fine.
Il
suo problema maggiore nelle prime due speciali è
stato superare il Coupé di Roberto Grosso, che pur
facendosi da parte, fa perdere una manciata di secondi
all’equipaggio della Rubicone Corse. Da metà gara
in avanti però Grosso da strada in partenza e
Broccoli stacca tempi sempre di grande valore
numerico, anche se gli equipaggi delle 4x4 migliorano
più di lui.
|
Con
il passare delle prove la strada peggiora ed infatti Broccoli
migliora solo di poco, pagando così la minor trazione delle
due ruote motrici. Il suo miglior crono lo registra al terzo
passaggio con 13’01”5, peggiorato leggermente solo
nell’ultima. Una quinta piazza assoluta più che meritata.
Ci
ha provato a lottare con Broccoli Alex Bocchio,
navigato da Raffaella Falcone, autore di un
incredibile sesto tempo assoluto nella prima prova,
anche se in pedana di partenza dichiara di iniziare
con calma senza voler commettere errori. Purtroppo
l’ammutolimento della sua Honda Integra Type R
nel corso della seconda prova impedisce di capire dove
sarebbe finito l’equipaggio dell’Équipe Vitesse
se fosse rimasto in gara fino alla fine. Sicuramente
Broccoli avrebbe avuto più rogne.
|
Velocissimi
nella prima prova anche Gianluca Quaderno e Simone
Gioia, autori del quinto tempo assoluto con la Renault
Clio Williams. Poi pagano un errore nella seconda in
cui vanno ad impantanarsi dopo aver preso un taglio
troppo forte con conseguente piroetta e uscita nelle
risaie, mentre nella terza speciale bucano dopo appena
3 km pagando oltre 2’ a Broccoli. L’8° tempo
assoluto, secondo di classe, nell’ultima prova
consente all’equipaggio dell’Happy Racer di
risalire alcune posizioni chiudendo però al 14°
posto di assoluta e quinto di classe. Un risultato che
va sicuramente stretto ai due ragazzi vercellesi.
|
La
seconda piazza di classe è conquistata dai sammarinesi Denis
Stefanelli e Leonardo Sansovini, che corrono però per i
colori della Novara Corse. Anche per loro l’inizio è
tranquillo, poi prendono il ritmo e rimangono costantemente a
ridosso dei top ten.
“Era
la prima volta che correvo con questa Peugeot 306. Ho
preferito ragionare, con questa prova stretta conta più la
testa del piede. Bisogna ragionare. Broccoli era imprendibile,
ma lo sapevo fin dall’inizio”.
E
ragionando, oltre a pigiare il piede sull’acceleratore,
centrano il secondo di classe e nono assoluto.
Terza
piazza per Mauro Gaveglio e Paolo Carrucciu, venuti a
Vercelli per testare l’Opel Astra OPC by Piccato. La
loro gara inizia subito con un brivido con la vettura
che non vuole saperne di mettersi in moto per problemi
alla batteria. Poi tutto procede per il meglio e i
tempi sono significativi. |
“Non
ho mai corso sulla terra. La macchina è estremamente
competitiva – commenta Gaveglio a metà gara – anche se
manca del cambio Super N. Purtroppo mi ritrovo molte volte con
il regime motore non corretto. La prima è alle stelle la
seconda muore. Evolvendola questa OPC diventa un brutto
cliente per tutti.”
Gaveglio
guida tranquillo e passa dal 20° tempo sulla prima, al 15°
sulla seconda (un minuto tolto), 14° sulla terza per chiudere
con il 13° tempo nell’ultima speciale, che valgono
all’equipaggio di bagnolo il 12° posto nella classifica
assoluta.
Alle
loro spalle, anche nell’assoluta Paolo Dissegna e Marco
Cavagnetto.
“Non
ho mai usato l’Ibiza – dice al secondo riordino Paolo
Dissegna – e devo dosare gli entusiasmi. Sono fermo dal Lana
2001 e non corro sulla terra da secoli. Ma mi diverto”.
Nella
terza speciale l’equipaggio dell’Équipe Vitesse assaggia
la spalletta di un ponte, senza però subire danni (peggiorano
di 4”), ma continuano la loro cavalcata.
“L’importante
era divertirsi senza fare danni e ci siamo riusciti” dice
sul palco finale il biellese.
Chiude
la graduatoria Roberto Grosso, navigato da Lorenzo Calcia, su
Fiat Coupé.
Il
pilota di Grugliasco vuole accumulare esperienza sulla terra,
ma ha alle spalle il missile Broccoli che gli fa perdere
concentrazione dopo pochi km di prova.
“Saper
che arriva mi mette in tensione e non riesco più a guidare
concentrato tenendo costantemente lo sguardo sullo
specchietto”. Così decide di pagare all’ingresso della
terza prova, dove stabilisce la sua miglior prestazione della
giornata.
Non
hanno concluso la gara Alex Bocchio, Silvano Valsesia (che
spancia nella prima prova speciale e rompe il differenziale),
Ivo Frattini, che è uscito di strada con la sua Peugeot 205
GTI che ha rispolverato proprio per l’occasione. Stefano
Mantovan si ferma dopo la terza speciale con gli
ammortizzatori scoppiati in alcune spanciate precedenti;
già sabato sera (per la passerella nelle vie di Vercelli) ha
problemi con la ventola del radiatore della sua Opel Astra.
Peccato perché per lui e Monica Agazzini è una bella gara di
apprendistato.
Un’uscita
di strada, poi la polizia ferma la gara di Giorgio Gaida.
A6
Zenigata si istruisce, vince Ruoso
Zenigata
e Paolo Vercelli sanno fin dall’inizio che è
difficile contrastare Giuliano Ruoso, affiancato da
Paola Maniago. Il friulano è una grande esperto della
terra, unico fondo su cui corre da parecchio tempo. A
mettergli il sale sulla coda ci prova Zenigata, ma il
pordenonese è imprendibile.
|
Ruoso
inizia subito da scatenato e stacca il quarto tempo
assoluto, lasciando a 39”6 Zenigata e a 58” Gianni
Sabena e Vanda Geninatti.
Ruoso
si migliora di 23” nel secondo passaggio, ma i
piloti della 4x4 si scatenano, è comunque 8°
assoluto. Zenigata compie un notevole balzo in avanti
e segna l’11° tempo assoluto, mentre si ferma
Sabena per rottura di un semiasse al decimo km.
|
Ruoso
si migliora di 3” nella terza (7° tempo per lui) e Zenigata
compie un ulteriore balzo in avanti arrivandogli ad appena
3”, nonostante prenda in prova Stefano Mantovan con problemi
di ammortizzatori e un sasso gli scheggi il parabrezza.
“Ho
chiesto consigli a Ruoso ed i risultati si sono visti. Peccato
che ora non voglia più dirmi nulla” si rammarica Zenigata
che è 8° assoluto.
Il
bel duello di classe finisce qui.
Ruoso
vola ancora nella quarta speciale, in cui stacca il settimo
tempo, mentre Zenigata deve fermarsi con il motore arrosto.
Il
trentatreenne di Pordenone sale sul palco e festeggia la sua
splendida gara: 6° assoluto, secondo di Gruppo A, secondo del
2 RM. Cosa si può volere di più con una piccola Opel Corsa?
“Mi
sono divertito moltissimo in questa gara, sulle speciali il
pubblico è composto, ma molto caloroso. Bellissimo. Mi sono
permesso di effettuare anche alcuni test di asseto, che
utilizzerò in futuro.”
Alle
sue spalle Maurizio Di Nicolantonio e Alessandro
Mazzocchi, che rompono il leveraggio del cambio nella
seconda prova speciale, nella terza si migliorano
nettamente.
“Sono
molto contento di questo mio esordio sulla terra. Ho
voluto iscrivermi in Gruppo A, anche se ho a
disposizione solo un Gruppo N. Ma la classifica non ha
significato.”
|
Anche
Rinaldo Callegaro ed Eva Bardone sono all’esordio
sulla terra con la loro Opel Corsa 8V.
“E’
un fondo che non fa per me. Preferisco l’asfalto”
commenta Callegaro, ma subito gli fa eco la Bardone:
“Però
ci stiamo divertendo moltissimo.”
|
La
loro gara inizia con difficoltà, infatti rompono un tubo dei
freni in prova e rischiano di uscire, anche se viaggiano a
rilento, poi nella seconda tengono giù il piede
sull’acceleratore. Poi si accontentano della terza piazza di
classe ed accumulano esperienza in vista di future uscite.
Gara
spettacolo per Domenico Curatolo e Maria Elena Gotardo
che si godono la gara con grandi pendoli
divertendo il pubblico e loro stessi.
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A5 La
solitudine di Max Gilardetti
Max
Gilardetti e Andrea Bongianni rimangono soli in classe
ancor prima di partire. Decidono pertanto di sfruttare
i 69.280 metri di speciale per accumulare esperienza
in vista di gare future, senza però compromettere
tutto con qualche sciocca uscita di strada. Abbassano
il tempo prova dopo prova fino ad arrivare al tempo di
17’13” staccato nella terza prova. Per loro ci
sarà sicuramente un rally su terra in cui troveranno
avversari con cui misurarsi.
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N2
Cogo, l’uomo di Maggiora
Vola
letteralmente Gianluigi Cogo, che ha al suo fianco
Omar Pedrazzoli con la sua verde Peugeot 106 del
Pentathlon Auto Sport.
Cogo
non è assolutamente disturbato dal giovane e poco
esperto Edoardo Cornaglia, perciò si concentra solo
sulla classifica assoluta, dove conclude 8° a 18”
da Walter casa, cui è rimasto in scia fino
all’ultima prova.
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Cogo
vanta quattro gare di esperienza sulla terra di Maggiora
(piste che dista pochi km da casa sua) e nessuna nei rally su
terra. Ma appena mette il casco in testa se ne dimentica,
anche se in partenza fa il prudente.
“A
lato della pista a Maggiora ci sono le vie di fuga, al massimo
i terrapieni. Qui ci sono dei fossi profondi come gole del
Gran Canyon. Meglio non rischiare”.
Poi
in prova speciale dà fondo a tutte le sue capacità e stacca
il 12° tempo nella prima prova, si migliora di 27” e stacca
il 10° tempo in quella successiva. Ripete lo stesso tempo
nella terza prova (13’49”3), dov’è decimo, peggiora
leggermente nell’ultima, ma ormai il risultato è salvo.
Grande prestazione per il giovane pilota di Paruzzaro.
Edoardo
Cornaglia navigato da Luca Miletto rompe il motore
della sua blu 106 nel traferimento che lo postava alla
terza P.S. |
N1
Il ritorno di Boniscontro
Quattro
partenti in N1 con una lotta che si preannuncia agguerrita fin
dalle prime battute.
E’
subito Cristian Boniscontro, navigato da Alessandro
Caviglione, ad aprire le ostilità staccando il 21°
tempo assoluto, davanti a Jacopo Barotti e Salvatore
Di Martino (unico equipaggio vercellese in partenza),
quindi Michele Megna, navigato da Vito Gravinese, che
per la prima volta abbandona le sue fide Opel per
testare una Peugeot 106, chiudono Paolo Giletta e
Aniello Dura, che sono all’esordio sulla terra.
|
Boniscontro
si ripete nella seconda prova, mentre Megna passa decisamente
all’attacco e toglie quasi un minuto al suo tempo del primo
passaggio, dopo aver preso confidenza con la Opel. Purtroppo
un errore del suo giovane navigatore (é appena alla sua
seconda gara ed errori del genere sono capitati a navigatori
in pianta stabile nel mondiale rally) gli costa un minuto di
penalizzazione.
Barotti
stacca il terzo tempo migliorandosi di 12”, mentre Giletta
ne toglie 24.
“Comincio
vagamente a capire da che parte gira la macchina” dice con
ironia il portacolori del Biella Motor Team.
A
metà gara si fanno i conti: Boniscontro è avanti con
10” su Megna, cui non è stata ancora conteggiata la penalità,
che ha 7”5 su Barotti. Tutta da giocare.
Megna
vince la terza speciale, con 12” di vantaggio su Barotti e
15” su Boniscontro che mantiene il comando in virtù della
penalizzazione di Megna (che altrimenti sarebbe davanti di
circa 20”).
“Ho
pensato di gestire la situazione senza prendere rischi, ma ho
gestito troppo". Si fanno i conti e gli scarti, poi il
portacolori della Provincia Granda sa di essere al comando con
20”8 su Barotti, che è soddisfatto della sua seconda
piazza.
Nonostante
la circospezione Giletta finisce in un fosso e perde quasi 8
minuti.
Nell’ultima
prova Boniscontro chiude in bellezza segnando il miglior tempo
con 5” di vantaggio su Barotti aggiudicandosi così il 22°
posto assoluto e la vittoria di classe.
“E’
il mio primo successo da sposato. Non correvo sulla terra
dall’Aviano ’98 e mi sono divertito moltissimo. Dovrò
fare più gare su questo fondo.”
Ovviamente
molto soddisfatto anche Barotti che ottiene il secondo
posto nella gara di casa a 29”5 da Boniscontro.
|
Segue
Megna che ha ottenuto buoni tempi e si è fatto
un’esperienza sulla Peugeot che non conosceva, quindi
Giletta:
“E’
la nostra prima esperienza sulla terra. Il risultato non era
importante, contavamo di arrivare e ci siamo riusciti.”
LE
STATISTICHE |
|
|
ISCRITTI |
44 |
|
VERIFICATI |
42 |
|
CLASSIFICATI |
30 |
|
RITIRATI |
12 |
|
|
|
|
VINCITORI
PROVE SPECIALI |
ASSOLUTA |
3 |
Cattaneo
(1, 2, 3) |
|
1 |
Gulfi
(4) |
|
|
|
GRUPPO
A |
3 |
Zanatta
(2, 3, 4) |
|
1 |
Ruoso
(1) |
|
|
|
GRUPPO
N |
3 |
Cattaneo
(1, 2, 3) |
|
1 |
Gulfi
(4) |
|
|
|
KIT |
6 |
Defilippi
(1, 2, 3, 4, 5, 6) |
|
|
|
VITTORIE
SCUDERIE |
1 |
New
Driver's Team (A8) |
|
Chicco
d'Oro (N4) |
|
Biella
Motor Team (A7) |
|
Rubicone
Corse (N3) |
|
Vimotorsport
(A6) |
|
Novara
Corse (A5) |
|
Pentathlon
Motorsport (N2) |
|
Provincia
Granda (N1) |
|
|
CLASSE |
A8 |
ISCRITTI |
1 |
VERIFICATI |
2 |
CLASSIFICATI |
2 |
CLASSE |
A7 |
ISCRITTI |
6 |
VERIFICATI |
6 |
CLASSIFICATI |
6 |
CLASSE |
A6 |
ISCRITTI |
6 |
VERIFICATI |
6 |
CLASSIFICATI |
4 |
CLASSE |
A5 |
ISCRITTI |
2 |
VERIFICATI |
1 |
CLASSIFICATI |
1 |
CLASSE |
N4 |
ISCRITTI |
11 |
VERIFICATI |
10 |
CLASSIFICATI |
6 |
CLASSE |
N3 |
ISCRITTI |
12 |
VERIFICATI |
11 |
CLASSIFICATI |
6 |
CLASSE |
N2 |
ISCRITTI |
2 |
VERIFICATI |
2 |
CLASSIFICATI |
1 |
CLASSE |
N1 |
ISCRITTI |
4 |
VERIFICATI |
4 |
CLASSIFICATI |
4 |
Parole&Parole
Semaforo
verde. Prosaicamente a tutti i presenti. A
cominciare dallo staff dell’Équipe Vitesse per il
coraggio dimostrato nell’organizzare un evento
assolutamente nuovo con i rischi di flop che
presentava. E a tutti quelli che hanno corso: la terra
è splendida, ma una prova così difficile e scassa
macchina spaventava troppa gente. Complimenti.
|
Semaforo
Rosso. Ai poliziotti appostati sulla statale
31, km 1.300, fuori dal centro abitato, un rettifilo a
perdita d’occhio che collega Casale Monferrato con
Vercelli muniti di autovelox. Su una strada a due
corsie così larga che potrebbero atterrare i Boeing
747, si sono messi a sparare con il laser pizzicando
concorrenti e spettatori. La legge va rispettata, ma
deve essere logica e non penalizzante per il
cittadino.
Diciamolo
chiaro. Il limite dei 50 km/h su quel tratto di strada
serve unicamente a rimpinguare le casse dell’Ente
che propina le multe.
Siamo
consapevoli dell’importanza delle Forze
dell’Ordine nei rally.
Ma
non si capisce perché una partita di ultima serie
debba avere un reggimento di carabinieri che nessuno
ringrazia al massimo tenta di menare, mentre un rally
per un paio di pattuglie che smistano il traffico
l’organizzazione deve prostrarsi in centinaia di
ringraziamenti in tutte le salse.
|
Vincitore
che viene da lontano. Se non di distanza, Lugano è
facilmente raggiungibile da Vercelli, almeno di esperienza.
Franco Cattaneo ha 44 ed ha iniziato a gareggiare nel 1976
ottenendo come miglior risultato in carriera la vittoria nel
Promotion al Rally di Sanremo. Dopo aver messo in credenza
casco e tuta per dieci anni è tornato a correre nel 2000,
frequentando assiduamente il Terra italiano.
“Questa
gara è bellissima, e sono molto soddisfatto di questo
successo. La mia Mitsubishi è stata perfetta, facilissima
anche da guidare. Prima di oggi l’assetto non era di mio
gradimento, poi ho passato lunghe ore in officina e con il
meccanico ho lavorato a lungo ed ora è perfetta. Comunque ci
rivedremo il prossimo anno”.
Che
bella prova! Generalmente apprezzata da tutti i
concorrenti la prova di Prarolo si assoggetta al giudizio di
un grande specialista come Giuliano Ruoso, terraiolo tosto.
“E’
una prova del tutto diversa da quelle frequentiamo
abitualmente. Richiede una grande sensibilità di guida perché
il minimo errore porta nei fossi dove ci sono poche possibilità
di venirne fuori, o impantanati nelle risaie. Si inventa poco,
perché la traiettoria è obbligata, comunque molto bella e
impegnativa. D’altro canto questa non è una scelta degli
organizzatori, ma la morfologia del terreno. Con le risaie e
gli innesti a T, c’è poco da scegliere. Comunque è molto
bella e divertente.”
Quanti
finlandesi al traguardo. Gli stranieri erano
rappresentati da un equipaggio svizzero e tre sammarinesi. Ma
al traguardo sono comparsi i finlandesi.
Oltre
a Zanatta, da sempre conosciuto come il finlandese di
Castagneto Po (grazie ai cinque Mille Laghi disputati) si sono
visti anche Gulfinen-Migaronen, così ribattezzati dai loro
sostenitori dopo la grandissima prestazione nella quarta
speciale. E con quello che hanno fatto vedere la nazionalità
lappone se la meritano di sicuro.
Scuderie,
vince la Novara Corse. La classifica riservata alle
scuderie vede al comando la Novara Corse, seguita dal Biella
Motor Team e all’Équipe Vitesse.
Cantamessa
voglia di terra. Luca Cantamessa era in visita di
piacere al Rally Ronde del Riso. Un piacere solo parziale in
quanto il pilota astigiano avrebbe voluto essere della partita
con una Subaru Impreza Gruppo N dell’Aimont. Ed allora, per
lui e per gli spettatori, sarebbe stata goduria.
Dal
ghiaccio alla terra. Delusione per Alex Pregnolato
che avrebbe voluto partecipare con la sua Lancia Delta HF
Integrale.
Purtroppo
ha saputo troppo tardi che per correre nei rally con
la sua amata “canarina” occorre la superlicenza,
non necessaria in pista. Così non gli è rimasta
altra possibilità che fare da spettatore interessato.
Con la sua esperienza di guida sui fondi difficili
avrebbe sicuramente potuto inserirsi nelle zone alte
della classifica. (foto archivio Kaleidosweb)
|
La
strategia di Zenigata. Il simpatico pilota novarese
tenta una carta molto particolare per battere i suoi
avversari. Alle verifiche regala infatti due bottiglie di vino
bianco prodotte nella cascina Bompé nelle Langhe dove ha sede
la sua azienda vinicola. Nonostante il generale apprezzamento
del gesto nessun equipaggio abbandona per stato di ebbrezza
prima del via.
“La
strategia é giusta – commenta un pilota che vuole rimanere
rigorosamente anonimo – è solo questione di quantità.”
Cosa
non si fa per amore. Domenico Curatolo ha riposto
ogni velleità di classifica prima ancora di iniziare la gara.
Si è presentato infatti al via con la sua compagna Maria
Elena Gotardo alle note, che non ha alcuna esperienza come
navigatrice. In prova il pilota di Santhia ha badato più allo
spettacolo che ai tempi, insegnando alla sua fidanzata i
trucchi del mestiere. I tempi non saranno venuti, ma il bacio
finale fra i due vale più di qualsiasi coppa.
Compra
italiano, corri italiano. Pier Mario Cornaglia lancia
sulla pedana di partenza un appello a tutti gli sportivi
affinché comprino e corrano con le vetture del Gruppo Fiat.
“In
questo momento difficile per il Gruppo torinese e soprattutto
per i suoi operai bisognerebbe scegliere vetture italiane per
scendere in corsa.”
Molto
vero, peccato che i vertici della Fiat abbiano ucciso anzi
tempo la Delta, non si siano minimamente preoccupati di darle
un’erede, e si siano completamente disinteressati del mondo
agonistico (suscitando ire e nostalgie per chi ricordava le
grandi battaglie dei Trofei A112 Abarth prima e Fiat Uno poi).
Complimenti
ai crono. A fine di ogni prova i cronometristi
redigevano una classifica con già considerato lo scarto del
peggior tempo, evitando ai concorrenti alchimie ed
equilibrismi matematici.
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